Il volto della folla by Michela Nacci;

Il volto della folla by Michela Nacci;

autore:Michela, Nacci; [Nacci, Michela]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Sociologia, Saggi
ISBN: 9788815353283
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2019-09-14T22:00:00+00:00


La sua ricerca vuole rintracciare le leggi che regolano la società umana: per trovarle, è fra gli animali che si deve andare a investigare[10]. Nella seconda edizione dell’opera, alla quale aggiunge un centinaio di pagine, Espinas precisa la sua idea del rapporto che esiste fra mondo dell’uomo e natura: l’umanità è l’ultimo passo di un mondo anteriore che non è fatto solo di lotta per la sopravvivenza, ma anche di collaborazione, affetto, rispetto per i più deboli. Sociologia e biologia devono lavorare assieme, e collaborare con la psicologia. Anticartesiano, Espinas non vede salti fra organismi viventi e anima, fra animali e società: si parte dalle cellule e, passo dopo passo, si arriva alla coscienza dell’uomo. La crescita non è un processo né razionale né volontario: avviene per eredità e in modo inconsapevole. La società umana resta superiore a quella animale, ma le sue basi riposano su di essa. Ogni stadio, come Spencer insegna, si basa sul precedente e si sviluppa in quello successivo: nessuna differenza, dunque, può essere stabilita fra la sociologia e le scienze naturali[11].

Nella folla, lo abbiamo visto, l’azzeramento dell’autocontrollo e della razionalità fa emergere l’istinto in tutta la sua forza: chi è caratterizzato dall’istinto è tradizionalmente l’animale. Così, chi perde il controllo appare non solo animale, ma animalesco: una belva. Nelle pagine di questi autori è presente una serie inquietante di esseri umani: chi, con il volto stravolto dall’odio e simile alla belva, si getta sulla vittima per sbranarla, chi, con la testa china e rassegnata, ripete ogni mossa del gruppo a cui appartiene, chi, esaltato dal senso di onnipotenza, si libera di ogni freno, chi, guidando un’azione aggressiva, fa emergere le sue qualità di condottiero, chi, facendo a gara a osannare più forte il capo, fa la sua parte di gregario. Tutti regrediscono a uno stadio più primitivo: uno stadio animale. In questo caso il parallelismo fra mondo degli uomini e mondo degli animali cade, e gli animali sono solo esseri viventi inferiori all’uomo. Rossi scrive, riferendosi ai molti tipi di suggestione che i meneurs utilizzano e che ottengono un grande effetto sulla folla:

Ma superiore a tutte queste suggestioni è il sentimento atavico della guerra, della rapina, della strage, dello stupro, dell’incendio, che i grandi guerrieri seppero svegliare nel cuore umano. Anzi, tutti gli altri fattori di suggestione non mirano che a questo fine: svegliare la bestia, sonnecchiante nell’uomo. […] Tutti cercano […] di svegliare più possentemente che possono il selvaggio ed il primitivo che dorme in ogni uomo, giacché sentono che la vittoria dipende dalla più grande ed improvvisa esplosione di animalità[12].



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